Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

dolore pare morta per davvero (motivo 10°). Essendo, in seguito, sepolta con tutti gli ori, il tesoro invoglia Terone e i suoi pirati a perpetrare effrazione contro la sua tomba, ed essendo rinvenuta viva, viene venduta come schiava nella lontana città di Mileto. Dopo il decimo motivo il testo si apre al «tempo dell'avventura» tipico, secondo Bachtin8 , del romanzo greco di «avventure e di prove». Esso inizia col rapimento di Calliroe da parte dei profanatori di tombe (Libro II). L'espiazione della colpa, da parte di Cherea, e le sofferenze straordinarie di Calliroe (motivo 11°) si svolgono, così, per sei Libri, passando anche per il tribunale di Babilonia, finché Afrodite non si riconcilia col protagonista, e come si legge nel Libro VIII: «ebbe pietà di lui e di quella coppia di bellissimi giovani che essa stessa aveva prima congiunto, dopo averla travagliata per terra e mare, volle ricomporla di nuovo. Abbracciatisi, caddero svenuti» (motivo 12°)9. Il libro si chiude con le preghiere, a Afrodite, di Calliroe: «Ti prego, non disgiungermi più da Cherea, ma concedi a noi vita felice e una morte comune»10 • Da notarsi come il «tempo dell'avventura» non marchi i due giovani. Se essi non possono che subire la forza del fato (la stessa gelosia di Cherea fu accesa da qualche «Dio invidioso»), si conservano comunque identici a se medesimi. Non solo permangono, nel profondo, fedeli reciprocamente e casti, ma si mostrano saldamente vincolati alla passione con cui, ineluttabilmente, Eros li ha per sempre pervasi. L'immutabilità di Chetea e di Calliroe sottende e manifesta l'idealizzazione della passione amorosa che rende gli innamorati immuni da ogni traccia psico-fisica della intricata fenomenologia seriale delle avventure che li separano nello spazio/tempo, mettendoli alla prova. Passivi, ma immutabili, gli innamorati, si riconoscono nella inestinguibile e necessaria idealità che reciprocamente li fonda. 35

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