Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

pinione di Alix, nei riguardi della «reticenza» di Virginia e di Leonard era che L'immaginazione di Virginia, a parte la sua creatività artistica, era così intrinsecamente connessa alle sue fantasie - e, in verità, alla sua follia - che bloccare la follia avrebbe potuto significare bloccare anche la sua creatività. A me sembra che l'opinione di Leonard, se davvero si comportò così, era del tutto ragionevole. Può essere preferibile essere folle e creativo che affrontare un trattamento psicoanalitico e diventare una persona ordinaria» Diverso l'atteggiamento di Lytton Strachey: «egli lesse ampiamente - continuano Meisel e Kendrick - Freud e applicò del tutto consapevolmente metodi freudiani nel suo ultimo libro, Elisabeth and Essex», e, significativamente, volle dedicarlo a James e Alix Strachey. A loro, del resto, si era rivolto, per interrogarli su una eventuale patologia della regina Elisabetta, il suo presun­ . to vaginismo. Dalla descrizione - molto tecnica - che Alix gliene aveva fatto, aveva poi tratto - accanto a quelli politici - un possibile argomento per il rifiuto di Elisabetta al matrimonio: 24 La cruda storia di una malconformazione può essersi originata da un fatto più sottile, ma non meno vitale. Una ripugnanza profonda per il cruciale atto del coito può produrre, in vista di questo, una condizione di convulsione isterica, cui, in certi casi, si accompagna un'acuta sofferenza fisica. Tutto induce a concludere che tale - come risultato dei profondi disturbi psicologici della sua infanzia - era lo stato di Elisabetta. Odio l'idea del matrimonio, ebbe a dire a Lord Sussex, per ragioni che non confiderei neanche alla mia anima gemella.

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