Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

Al bilogismo della Tempesta corrisponde nella Vita è sogno un monologismo ancorato al codice barocco-rinascimentale: le voci alternative - quella medievale, già in Basilio carica di dubbi laici, e quella preilluminista, subito soffocata - si sgretolano entrambe, cedendo alla dominante. Le 4 istanze rinvenute nella Tempesta come nella Vita è sogno, risolvendo i problemi elementari della trasmissione generazionale dei modelli (educazione e processo di identificazione) e della successione (in rapporto alla coppia e allo stato) declinano la sintassi stessa delle strutture collettive di fondazione, conferendo ai racconti che le inscenano un carattere mitico di sanzione e coesione del patto sociale. Esse tendono perciò a riproporsi, in particolare nei momenti di grande innovazione socio-culturale. È significativo che per incontrare una favola teatrale analoga alla Tempesta o alla Vita è sogno per prestigio o rilevanza culturale, occorra pervenire al pieno Settecento illuminista e ai suoi programmatici intenti pedagogici, già anticipati nella fase di desemiotizzazione del codice medievale operata da Shakespeare e da Calderon. È nello Zauberfiote, di Mozart, da taluni già accostato alla Tempesta, che la duplice struttura esplorativa e prescrittiva della favola sociale barocca riemergé in linea retta. Se qui è preminente sul testo verbale il testo musicale, quest'ultimo è tuttavia ancorato ad un intreccio cui lo stesso Mozart lavorò con Shikaneder e Giesecke31 e che della Tempesta ripete, «proietta», le stesse coordinate antropologiche. 4. I templi di Mozart Giudicato incoerente e certo non paragonabile al testo shakespeariano, il racconto del Singspiel mozartiano si rivela non a caso, come la Tempesta, una duplice quest: due opposte ipotesi, due voci, vi si scontrano ancora una vol181

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