so personaggio o evento, staccati bassi e domestici. Persino l'intera scena della tempesta nell'Atto I, certamente «sublime» nella violenza del quadro di morte, nel pathos di minaccia alla sopravvivenza, rivela una seconda componente carnevalizzante: la scoronante opposizione tra il Nostromo e i suoi marinai da una parte, e il re Alonso e i suoi nobili dall'altra. Tanto i primi appaiono coraggiosi ed efficienti, quanto i secondi si rivelano impauriti, impotenti, persino volgarmente aggressivi ed isterici 16• L'effetto anche qui non è dissimile da quello descritto da Bachtin come pluridiscorsività, intreccio di opinioni o sguardi ideologici diversi, tra i quali l'emittente si distribuisce senza indici formali che ne evidenzino le differenze, marchino lo stacco. Per un'analoga costante «bivocità» si rimanda ad un'analisi di Amleto17 , in cui due assi di senso, continui e polemici, estendono all'architettura globale del dramma lo stesso principio ossimorico che produce effetti locali a livello del verso, o i tipici ricorrenti effetti chiastici, formali e semantici. Recentemente Alessandro Serpieri ha bene argomentato contro la limitazione teorica della pluridiscorsività alla narrativa, sui cui Bachtin sembra essersi curiosamente ancorato, ed ha rinvenuto forme varie di pluridiscorsività nel teatro di Shakespeare, con particolare riferimento a Riccardo III, Riccardo II, Enrico IV ed Enrico V18 • Le due diverse «Scene» che si delineano fin dal primo Atto della Tempesta attraversano poi tutto il testo, sdoppiandone il senso e alimentando enigmi testuali lungo i quali si organizza un coerente sistema di ironie anticlassiche19, che accomuna il passo su Didone e Enea, le diverse descrizioni dell'isola e del suo regime olfattivo (interpretato alternativamente in termini di profumo o di putredine), le antitesi tra le dee presenti e le divinità escluse dal masque nuziale per Miranda e Ferdinando, la polemica tra questo matrimonio e quello antecedente tra Clari171
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==