Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

(Tua madre, esempio di virtù, diceva che tu eri mia figlia: tuo padre era duca di Milano, e l'unica sua erede, una principessa di nascita non meno illustre.) E non mancano altri effetti comici, disseminati per tutto l'Atto, fin dalla prima allusione al principe Ferdinando, descritto da Ariel come il più rapido ad abbandonare la nave in preda alla tempesta, con una reazione molto naturale, ma ben poco eroica o «regale». Prospero si mostra inoltre con Ariel insicuro su quanto accaduto durante la tempesta, e gli chiede conferma della salvezza di tutti gli occupanti della nave, che peraltro aveva già data per certa alla figlia: egli non è dunque onnisciente, e i suoi poteri dipendono da Ariel; come la sua sopravvivenza sull'isola dal lavoro di Calibano. L'eccesso di finzione con cui Prospero maltratta Ferdinando e la sua reazione con Miranda, che vuole intervenire a favore del giovane («Hence! hang not on my garments» «Lascia, non t'aggrappare alle mie vesti!») aggiungono una nuova nota da operetta alle trame di un remago che, anziché suggerire il timoroso rispetto dovuto a un sovrano, suscita uno scenario di occasionali ammicchi a parte, come quello in cui Prospero decide di fingere impedimenti al troppo facile innamoramento dei due giovani: «but this swift business/I must uneasy make, lest too light winning/Make the price light» (devo rallentare questo rapido amore: una vittoria facile diminuisce ogni valore alla conquista). Anche l'ansia con cui Prospero si affretta a tesaurizzare il suo tempo - le poche ore astrologicamente favorevoli - esortando Ariel ad essere industrioso ed efficiente, non incrementa il tono di sacrale autorità adeguato per un «signore delle stelle», capace del controllo degli elementi meteorologici. L'effetto è ancora una volta «scoronante». Ai registri alti e tragici corrispondono dunque, per lo stes170

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