Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

non più incongrui con la sovranità del re-mago, ma consoni ad una sua soggiacente «riduzione al naturale». Questa investe in particolare il rapporto con Miranda, causa del percorso psichico del padre verso la sua auto-scoronazione. Ironia e toni comici attraversano ripetutamente la narrazione del passato che Prospero evoca con Miranda, di cui stranamente presuppone la disattenzione: «Dost thou attend me?» (v. 78), e ancora «Thou attend'st not?» (v. 87), o «Dost thou hear?» (v. 105) chiede Prospero ansioso, mentre narra gli eventi nel Ducato di Milano che lo hanno portato sull'isola. Miranda a sua volta rassicura il padre fino a gratificarlo con battute da operetta: «Alack for pity!I, not remember'ring how I cried out then/Will cry it o'er again» (vv. 130-133) (Ahimé, per pietà/Non ricordando più come piansi allora ne piangerò nuovamente ora15). E ancor prima, a Prospero che le rivela Twelve years since, Miranda, twelve years since, the father was the Duke of Milan and A prince of power (vv. 53-55) (Sono passati dodici anni, Miranda, dodici anni, da quando tuo padre era duca di Milano e principe potente.) Miranda, incredula sul «potere» del padre, ritorce ironica e quasi beffarda: Sir, are you not my father? (Signore, non siete voi mio padre?) La risposta del padre sembra una gag, nel linguaggio non del sovrano, ma del suo fool: Thy mother was a piece of virtue, and She said thou wast my daughter; and thy father Was Duke of Milan, and his only heir And princess, no worse issued. (vv. 56-59) 169

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