Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

chtin13 , di una «parola bivoca» o «bilogismo» di una pluridiscontinutà che emette il testo e insieme lo traduce in un'altra lingua, limitrofa e polemica. Al di là del primo ordine, solidale con gli stereotipi epocali della potenza regale e con quella che Bachtin chiama «opinione corrente», una seconda direzionalità o «voce» si delinea parallela, attraverso segnali di attenzione capaci di avviare il lettore-destinatario - all'epoca particolarmente agile nei giochi del senso - verso una più complessa esplorazione. Questa dialettica del dis-senso va tuttavia al di là della stessa «pluridiscorsività», esprimendo uno specifico tipo di polifonia, uno scorrimento enantiodromico del senso, un'opposizione tra canone e decanonizzazione, che giunge a coincidere con i meccanismi stessi di innovazione della semiosfera indicati da Juri Lotman13 , permettendo il passaggio dalla comunicazione (che trasmette standard e valori noti) all'informazione (che sorprende e muta)14 • La prima descrizione nell'Atto I può essere così delineata: 1. una nave naufraga su un'isola a causa di una tempesta 2. la tempesta è opera e segno del potere del re-mago Prospero 3. Prospero rivela alla figlia la sua stirpe regale 4. Prospero 'doma' Ariel con la sua autorità 5. Prospero controlla Calibano con la sua autorità 6. Prospero domina Ferdinando con la sua magia 7. Prospero ottiene l'amore di Ferdinando e Miranda secondo la sua volontà. Questa sequenza di eventi sembra esprimere una costante nella potenza del re-mago, che sa piegare a sé la storia per restaurare il potere usurpato e il giusto ordine monarchico. La volontà di Prospero si annuncia e determina con mezzi di forte effetto - il vento e i marosi della tempesta, e la dispersione di quanti si trovano sulla nave - o con sottili trame psicologiche, come l'incontro «pro167

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==