Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

un rapporto spazio tempo». 11 La vicenda di Murphy si snoda tutta fra otium e negotium, cioè indolenza (accidiosa) e suo contrasto (l'amore; e dunque il lavoro, al quale Murphy liberamente si sottopone per far sì che la donna che ama, Celia, non sia più costretta a prostituirsi). Questa vicenda lavorativa - questo eccesso d'amore - condurrà ben presto a morte un tipo come Murphy, ben altrimenti dedito per complessione naturale ad una Belacqua fantasy nella quale immagina le immutevoli ore dell'Antipurgatorio, dove tutto è immobilità ad esclusione della propria mente nella quale si vanno riannodando i fili della propria esistenza «from the spermarium to the crematorium». Beckett S., Murphy, cit., pp. 4748. 12 «Ces Murphy, Molloy et autres Malone, je n'en suis pas dupe. Ils m'ont fait perdre mon temps, rater ma peine, en me permettant de parler d'eux, quand il fallait parler seulement ·de moi afin de pouvoir me taire». Beckett S., L'Innomable, Paris, Les Editions deMinuit, 1971, p. 29. 13 Watt cit., p. 31 «Ma il senso di spossatezza, che egli presentava da un po' era tale che Watt vi si arrese, e si accomodò sull'orlo del sentiero, e le valige accanto a sé, e le ginocchia raccolte, e le braccia sulle ginocchia, e la testa sulle braccia. Le parti del corpo, in simili momenti, sono davvero molto solidali le une verso le altre». 14 Questo suo non essere facilmente inseribile nella lunga schiera dei Belacqua beckettiani costituisce, nel bene e nel male, la sua unicità. Difatti, riconducibile, e si dirà in seguito in virtù di cosa, al tipo-Watt sarà il solo Macmann di Malone meurt, pur senza presentare tutta la complessità, diciamo, argomentativa di tale tipologia. Questo per quel che concerne l'integrità del personaggio. Occorre però dire che la coazione alla domanda di Watt è piuttosto alla base della duplicazione del personaggio, del suo smembrarsi in una pseudocouple (come si avrà modo di approfondire nel quarto paragrafo); Watt è·pertanto il primo anello di un'evoluzione alternativa a quella precedentemente segnalata, che dai Murphy porterà ai Vladimir ed Estragon, attraverso i Mercier e Camier. A tale proposito bisogna ricordare i rimandi che legano Watt, ultimo . romanzo in inglese di Samuel Beckett, a Mercier et Camier, primo in francese, rimandi che includono non solo un certo cipiglio enumerativo ma anche il senso di nausea per la ciclicità dell'esistenza, nonché la stessa presenza, nell'ultimo capitolo del romanzo, di Watt in persona, quasi luogotenente dell'autore mandato a fare da paciere fra gli inseparabili ma separati amici (e che sparirà, al grido di «la vie aux chiottes!», nel bel mezzo di una rissa da lui stesso provocata). Così, in definitiva, Murphy ad un estremo (e Molloy e Malone) e Mercier e Camier ad un altro (e tutte le pseudocouples beckettiane), gli uni onnicompresi nelle proprie interiorità e gli altri dall'interiorità onnicomprensiva (cioè proiettata al di fuori di sé), pongono al loro centro giusto l'esperienza di Watt - che diventa così centrale nella produzione beckettiana. Si legga questo luogo di Mercier et Camier: «Ou avez-vous fait ma connaissance? dit Camier. Vous excuserez ce peu de mémoire. Je n'ai pas eneore eu le temps de démeler. Volontiers, dit Watt. Au berceau. [...] J'ai connu un nommé Murphy, dit Mercier, qui vous ressemblait un peu, en 151

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