Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

Grant, a Ottoline, rammemorerà più tardi David Garnett) i suoi confusi sentimenti per Carrington, l'impressione di essere sgradito agli ospiti. Ma quando mai? Tutti gli vogliono molto bene, e lo chiamano affettuosamente il vecchio gentiluomo, qualcosa di simile, aggiunge Bunny, al Principe delle tenebre. Un caldo abbraccio - non scevro di una punta di sensualità - tra i due amici; e di nuovo in casa a scherzare, tutti insieme, su Ka e i suoi amori: «who is papa?». E chi è questo Lytton Strachey che Virginia Woolf chiama talvolta «papa», che fa della biografia un'arte ma ci fa rimpiangere, se leggiamo pagine come queste, di essersi rifiutato al narrare - di sé, di una qualsiasi fiction? II Una lettera di Freud Racconta Michael Holroyd, l'autore della monumentale biografia di Lytton Strachey, che nell'esplorare le carte lasciate da lui, e gelosamente, anche se disordinatamente conservate dal fratello James, ebbe la fortuna di poter compiere un sopralluogo nel seminterrato della casa una volta abitata dagli Strachey a Londra, 51 Gordon Square, e di trovarvi, oltre alla tesi di dottorato di Lytton, e molti altri documenti, «una lettera nella illeggibile scrittura gotica di Sigmund Freud· , scritta il giorno di Natale del 1928, che esponevamolto dettagliatamente i suoi pensieri a proposito di Elisabeth and Essex di Lytton.» Vero che sia - o invece una innocua drammatizzazione del biografo - egli aggiunge che proprio quel giorno erano arrivati gli addetti alla pulizia per bruciare tutto; e che solo a fatica riuscì a convincerli di lasciarlo cercare e portar via quanto meritava di essere salvato; e, tra l'altro, la lettera, che sarà pubblicata nella seconda edizione dei 15

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==