tà dello spazio- quando cioè imparerà ad accettare il fatto «that nothing has happened, that a nothing has happened», 5 6 quando imparerà in definitiva a sopportare ciò e persino a gradirlo. Erskine sarà andato via e sarà sopraggiunto Arthur, un nuovo servo. Watt sarà dunque diventato il cameriere personale del signor Knott. Per questo secondo importantissimo periodo della permanenza di Watt a casa Knott la documentazione è purtroppo scarsa; non solo a causa dello stato confusionale in cui precipita Watt al momento di narrare questa parte a Sam, ma anche perché, come spiegherà l'autore in una delle frammentarie paginette della finale Addenda, «Watt cannot speak of what happened on first floor, because for the greater part of the time nothing happened». 57 Comunque, malgrado le molte lacune ed interpolazioni in cui si presenta il testo a causa di chi narrò questa storia (Watt) e di chi a noi la narra (Sam), pure si viene a conoscenza di molti particolari essenziali - in precedenza soggetti alla sola vuota furia verbale - relativi alla casa e al signor Knott. Tutti, com'era ormai lecito supporre, vertono sulla mutevolezza e conseguenziale perentoria immobilità: innanzitutto dell'arredamento, «solid and tasteful», sottoposto dal signor Knott «to frequent changes of position, both absolute and relative». 58 Poi delle posizioni assunte dal signor Knott nella sua stanza, sotto il vigile sguardo del suo cameriere; infine del signor Knott stesso, ora «tall, fat, pale and dark», ora «thin, small, flushed and fair», ora «sturdy, middle-sized, yellow and ginger», ora «small, fat, p<,1le and fair», e via di seguito per buone due pagine di possibilità, secondo un gusto del catalogo estenuante caro al narratore di questa storia. 59 In più Knott talvolta misteriosamente scompare allo sguardo di Watt, per poi riapparire dopo qualche tempo (cosa che causava in un tipo non contemplativo ma pratico come Erskine quel suo frenetico andirivieni sulle scale): 145
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