Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

facilmente e per un lungo periodo si ha la sensazione di farne parte, integralmente, gioiosamente annullati. Questo è il paradosso di tutti i servi, ossuti o grassottelli, ma comunque «shabby seedy»[logori e male in arnese] che da tempo immemorabile si succedono - «one always ousting the other, though perhaps ousting is not the word»21 - al servizio del signor Knott: per quanto provenienti da una forma di rifiuto esasperato dei ritmi dell'esistenza (riconoscibile nel loro habitus diciamo pure barbone), essi cedono tutti ad una sorta di risveglio del desiderio - che Arsene chiama «dreams of middle age»[sogni della mezza età] - suscitato dalla sensazione di essere finalmente «the right man[...] in the right place»[l'uomo giusto[...] al giusto posto]. Perché se è vero che la loro esistenza precedente è del tutto simile a quella dei Murphy, Molloy e altri Malone, condotta cioè all'insegna del «not to seek» e del «not to want», la loro stessa condizione di servi - di soggetti quindi dialetticamente motivati - li costringe a riaccettare con entusiasmo quel bagaglio di necessarie vanità, dolenti in buona parte, unico rimedio alla paralizzante accidia: And yet it is useless not to seek, not to want, for when you cease to seek you start to find, and when you cease to want, the life begins to ram her fish and chips down your gullett until you puke, and then the puke down your gullet until you puke the puke, and then the puked puke until begin to like it. 22 Prima che questa altalenante accidia si radicalizzi fino alla catatonia, i servi impegnati nei lavori di conduzione domestica della casa del signor Knott incontrano il ridestarsi dell'illusione di indistinguersi nella realtà che li circonda, di poter essere cioè in un certo qual modo solidi ed eterni, come solido ed eterno appare il signor Knott, «like an oak, an elm, a beech or an ash»,23 e sui cui rami, 132

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