Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

zione, della sua cerchia - e forse potremmo dire, del «cerchio magico» di questo gruppo di intellettuàli e scrittori inglesi tra le due guerre. Strachey, che ha portato con sè H.T.J. Norton, il matematico che è in quel momento il suo partner, è dunque a Wissett Lodge, nel Suffolk, ospite di Vanessa Stephen, sposata Bell, che convive con il pittore Duncan Grant; con loro è anche David Garnett, che, con Duncan, presta servizio civile come frutticoltore. Un'altra breve tappa nel girovagare di Strachey, prima che Dora Carrington - con l'aiuto finanziario di un gruppo di amici - riuscisse a dargli, nel gennaio 1918, una confortevole, anche se relativa, stabilità a Mill House, nel Berkshire. Strachey ha l'impressione, questa volta, di non essere un ospite del tutto gradito. Passata l'euforia dell'abbondante colazione, si affaccia alla sua mente la musoneria di Vanessa, la sera prima, e il suo scatto: «Santo cielo, non potresti lasciarmi sola con Duncan un momento! Sarà mai possibile?». Certo, erano stati gentili: ma proprio abbastanza gentili? E lui, forse, se n'era stato troppo per conto suo, o con Norton. E poi era a disagio. Perché? Forse gli dava fastidio il loro modo di vivere da sposati? o forse il fatto che non erano sposati? E poi non aveva voglia di andarsene (e dove?): ma non capiva bene perché. Ed ecco un'immagine folgorarlo: «la visione di quel giovane postino con i bei capelli, il piacevole aspetto campagnolo, che mi aveva sorriso dicendomi 'Buona sera, signore' quando mi aveva superato in un lampo con la sua bicicletta». Vi era da favoleggiare un'«avventura»: c!era tempo sino all'indomani. Intanto, la lettera dell'amica Lady Ottoline Morrell, che aveva ricevuto, ma non ancora aperto: conteneva, proprio nel giusto momento, un invito a raggiungerla nella casa di Garsington: «un sollievo, giacché se dovevo andar via, non era male avere un qualche posto dove andare». 13

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