Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

rappresentanti delle sue rappresentazioni).12 Esemplare, a tale proposito, è la marcia di avvicina� mento compiuta da Watt verso la casa del signor Knott; in essa, a parte l'esitazione riconosciutavi dal signor Hackett, vi è un momento in cui la fiacchezza vince il marciatore che è costretto ad andare giù lungo per terra, sul ciglio della strada (si pensi alla fiacchezza che, incancrenita in una gamba, paralizza Jacques Moran sulle piste di Molloy): But the feeling of weakness, which he had been e}(pecting for some time, was such, that he yelded to it, and settled himself on the edge of the path, with his hat pushed back, and his bags beside him, and his knees drawn up, and his arms on his knees, and his head on his arms. The parts of the body are really friendly at such times, towards one another.13 La posizione assunta da Watt al sopraggiungere di questa improvvisa lassezza è quella di Belacqua nell'Antipurgatorio, come Murphy e Molloy, come l'io dei Textes pour rien, come l'Innomable, come i vaincus de Le dépeupleur. Ma, si è detto, Watt oppone una resistenza strenua a questo andar dentro di sé nel quale eccellono molti personaggi beckettiani: «But this was a position that could not content him long» [Ma questa era una posizione che non poteva soddisfarlo a lungo]. La lassezza indolente nulla può su di lui, e Watt saprà così riprendere la marcia verso i già visibili comignoli di casa Knott: Watt è l'unico personaggio dei romanzi di Beckett che non sembra derivare direttamente da Belacqua.14 La storia di Watt, si diceva, è di una semplicità esern.­ plare, la sua fabula ha la rigidità di un sillogismo: si narra delle gesta di un personaggio (Watt, appunto) che va a svolgere mansioni di cameriere presso la casa del signor Knott. Al suo apparire un altro cameriere, Arsene, prece127

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