Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

ry, primogenito dei coniugi Nixon -, accomodati l'uno alla destra e l'altra alla sinistra del signor Hackett e intrecciando le mani sullo schienale al di sopra della sua gobba. A tale piacevole conversare - in realtà si sta parlando del giorno in cui il signor Hackett infante cadde dalle scale - i tre vengono sottratti dal modo in cui Watt viene scaraventato in scena: giù da un trarri, accompagnato dalle parole rabbiose del bigliettaio. Ripartito il tram, i tre scorgono solo una sagoma scura, «on the pavement, motionless», che i signori Nixon comprendono subito appartenere ad un uomo (addirittura il signor Nixon ne riconosce, per quanto al buio, l'identità, portandosi istantaneamente su Watt per ricordargli un suo vecchio debito di cinque scellini più interessi) ma della quale il signor Hackett non riesce stranamente a capire se appartiene a «a parcel, a carpet for example, or a roll of tarpaulin, wrapped up in dark paper and tied about the middle with a cord».6 Certo può risultare singolare che proprio il depositario della percezione non riconosca inizialmente inWatt nemmeno una figura umana e s'interroghi sulla natura stessa di quell'immobile involucro; a maggior ragione se si considera l'estrema, inattesa e particolare curiosità che tale evento suscita nel signor Hackett: What is it that so intrigues me, he said, whom even the extraordinary, even the supernatural intrigue so seldom, and so little. Here there is nothing in the least unusual, that I can see, and yet I burn with curiosity, and with wonder. The sensation is not disagreeable, I must say, and yet I do not think I could bear it for more than twenty minutes, or half an hour.7 Fatto si è che l'impercepito signor Hackett, giusto in quanto martire dell'ingranaggio percettivo che presiede alla narrazione di Watt, non può che utilizzare sulla real122

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