Il piccolo Hans - anno XIV - n. 54 - estate 1987

un'arte «studiata» del discorso che ha per presupposto un certo svuotamento, una sorta di snervamento delle parole39 Le parole hanno caratteristiche - come il nostro sakeche danno loro rilievo, e non le riducono a «pure trame significanti», senza punte e senza angolature. Hanno legami eterogenei: come una circolazione nella lingua che il discorso trascina, come quella folla di parole tratte le une dalle altre nella sequenza del corno, con termini in lingue diverse. Questa circolazione- osserva Pinzi- «si sottrae all'uso discorsivo dei parlanti; compone tuttavia l'unità, vivente e significativa, di una lingua universale.» Horn-corner, corno-angolo. La lingua sogna. La lingua universale e la lingua naturale sono sogni della lingua, ma non sono lo stesso sogno... in comune hanno l'amore di una caratteristica, ma la caratteristica di De Lullo e di Leibniz vuole caratteri fissi, in numero chiuso... La caratteristica della lingua naturale ha invece a che fare con i caratteri della fisionomia, della caratterologia e per essa l'illimitato non è nelle possibilità del calcolo, ma nel numero, nella misura e nella deformazione_4o Fra i caratteri «fissi» della lingua universale e i caratteri «grammaticali complessi» della lingua naturale, la scrittura trova una massima escursione come fra un interno e un'esterno, o fra una regola e la sua dilatazione (o «deformazione»). Così Andrea Zanzotto oralmente in un convegno: la poesia usa la lingua di tutti i giorni, è un idioma, un accarezzamento e inconchigliamento narcisistico nel quale c'è un passaggio di reversibilità fra i paradisi autistici e le allucinazioni della lingua universale. 109

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