Il piccolo Hans - anno XIV - n. 53 - primavera 1987

pressappoco gli stessi valori espressivi ai diversi caratteri (géralde: grazioso; regio:· classico; didon: preciso, severo; mécane: pesante, solido). Apollinaire distingue in«Lettre-Océan», con l'aiuto dei corsivi, il motivo lirico, sfumato, diffuso, ragazze a Chapultepec, dai vari rumori della strada e dai luoghi comuni quotidiani, stampati in carattere antiqua. Anche i diversi aspetti del quotidiano vengono tenuti distinti. Il poeta ungherese Otto Orban si serve di mezzi analoghi per opporre al pensiero cosciente il suo contrappunto inconscio (in«Egy talalt vers megtisztitasa», L'epurazione di una poesia smarritasi). Il numero dei tipi di carattere è certo limitato; ma questa limitazione comporta tuttavia dei vantaggi. La natura analogica della codificazione vocale gestuale espressiva non permette di opporre due, tre gradi di intensità o due, tre gradi di distorsione articolatoria emotiva. Lo scrittore può però servirsi di caratteri che hanno due, tre gradi di grandezza e che appartengono a tre, quattro tipi diversi. Ciò permette di embricare due, tre, quattro messaggi l'uno nell'altro senza timore di confusione. Per esempio, in«Un coup de dés jamais n'abolira le hasard» di Stéphane Mallarmé troviamo una sequenza di parole UN COUP DE DÉS - JAMAIS - N'ABOLIRA - LE HASARD diffusa in una diecina di pagine, ma stampata con gli stessi caratteri: e questo permette al lettore di ricostruire l'enunziato. Ciò è egualmente vero per tre altri messaggi recuperabili con l'aiuto dell'identità dei caratteri, malgrado la distanza che separa le parole che costituiscono gli enunziati. I quattro messaggi si innestano sul messaggio di fondo, veicolato dall'insieme del testo, letto senza riguardo alla grandezza e al tipo dei caratteri. Le limitazioni del codice a stampa procurano al testo una terza dimensione, una dimensione di profondità. Vi sono altri sistemi di incastro, se si vuole più perfe95

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