Il piccolo Hans - anno XIV - n. 53 - primavera 1987

stupito da questo cambiamento»23 • Ogni volta che il transfert fa balzare in primo piano l'identificazione al padre, scrivevamo in Nel disegno del rebus: manipolazione del nome del padre e deposito di una «unità di misura» nelle teorie sessuali infantili, l'interpretazione non deve intervenire a sanzionarla, ma la regolazione a ristabilire quel sistema metrico decimale, che in quello studio avevamo rilevato, intorno al quale il bambino si è dato da fare per strutturare la sua soggettività. Qui è stato il sogno, la serie anzi di sogni, a provvedere alla «regolazione». «Il fapipì è più lungo» osservava Hans aggiungendo alla giraffa un tratto dapprima breve e poi allungandolo. Prima cioè di attribuire questo fapipì alla madre o alla sorella, la giraffa grande è il padre. Prima identificazione: «Quella grande sono io, interpreta il babbo». Seconda identificazione: «La mamma è la giraffa grande». Avviene una rotazione in virtù della quale anche la giraffa residua, quella spiegazzata, prima rappresenta la madre, poi la sorellina Hanna. In questa rotazione due passi sono stati compiuti. In primo luogo possiamo notare che l'attribuzione al padre di un fapipì «più lungo» è presupposto della successiva attribuzione del fapipì alla mamma. In secondo luogo, questo avviene contemporaneamente al passaggio della giraffa spiegazzata, cioè del foglio di carta che è esso stesso rappresentazione, dalla madre (manipolazione del nome del padre) alla sorellina (la teoria è nel piccolo). Ruth Mack Brunswick sottolinea di questo sogno dell'Uomo dei lupi l'aspetto della castrazione. Questa sottolineatura produce un nuovo sogno: «Il paziente è steso sul divano nel mio studio. Improvvisamente vicino al soffitto appaiono una mezza luna e una stella che brillano. Il paziente sa che si tratta di un'allucinazione; disperato perché teme di impazzire, si getta 49

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