Il piccolo Hans - anno XIV - n. 53 - primavera 1987

ce. L'oscillazione tra le due identificazioni, trova una soluzione che scioglie al contempo anche fobia e inibizione: dove è riapparsa la «barriera molle», persino le costruzioni di difesa, i muri a tutto pieno, cedono il passo alla nuova capacità, possibilità di lettura. Una lettura «divertita», che li domina entrambi, personaggio e autore. Il carattere dell'Uomo dei lupi subisce un profondo cambiamento ed egli non riesce più a rendersi conto del proprio comportamento passato. «Il fatto di aver tenuto nascosti i gioielli, di aver accettato ogni anno denari da estranei, le piccole disonestà, erano per lui un mistero. Eppure il loro segreto è racchiuso nella spiegazione che egli ne dà a proposito della moglie: "Le donne sono sempre così... Malfidate, sospettose, con la paura di perdere qualcosa"», dove la rievocazione del carattere anale dà ora al «qualcosa», ora che si è passati da un'«interpretazione attraverso la protesi» fornita dal sogno, il genere, maschile, dell'equivalente di feci-bambino. La puntualità con cui Ruth Mack Brunswick la riferisce in chiusura dell'analisi,22 evidenziando la sua precisione nel riportare ogni passo dell'analisi dell'Uomo dei lupi, anche le «piccole frasi», ci permette oggi di cogliere un senso nuovo a quanto è successo in quell'analisi. La piccola frase ci dà il motivo conduttore e ci riporta all'inizio dell'arco. Il sogno del luogo della fobia, del guardaroba e del muro con al di là i lupi grigi, era infatti stato preceduto, e ora possiamo dire reso possibile, da un altro sogno. Il «sogno del giorno prima»: «Il padre del paziente è nel sogno un professore stranamente somigliante a un musicista girovago ch'egli aveva una volta conosciuto; siede a tavola e avverte le persone presenti di non accennare a faccende finanziarie di fronte al figlio, che ha una forte tendenza alla speculazione. Il naso del padre è lungo e ricurvo; il paziente è 48

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