Il piccolo Hans - anno XIV - n. 53 - primavera 1987

sospeso nel vuoto. L'uomo dei lupi «si sveglia in preda a un forte stato d'angoscia, cercando disperatamente un'altra via d'uscita»19 • E ormai è in grado di trovarla. La via d'uscita, qualora si allontani la memoria del fondamento psicotico, è in ciò che il luogo della fobia ha prodotto: i sogni successivi sono dedicati al ripristino delle teorie sessuali infantili. «Il paziente è nello studio di un medico... teme di non avere denaro sufficiente ma... bastano 100.000 corone... All'improvviso, appare l'analista del paziente (una donna), vestita come un paggio, in calzoni corti di velluto azzurro e cappello a tre punte. Malgrado l'abbigliamento - più da ragazzo che da uomo - ella ha un aspetto assolutamente femminile. Il paziente l'abbraccia e la prende sulle ginocchia»20 • Il vacillamento delle teorie sessuali infantili, la sorella ha ricevuto da La Suora Bianca una verginità che scava un buco, una voragine, là dov'era l'attributo fallico, è però stato seguito dalla ristrutturazione del luogo della fobia. Di questa ristrutturazione è parte che l'analista donna riceva anche a nome della sorella-ragazzo (la sorella si era una volta scontrata con il padre per il suo desiderio di indossare abiti maschili) il nuovo «cappello a tre punte». Nel ridare il pene alla donna, l'Uomo dei lupi ne sottolinea la natura artificiale, è un cappello a coprire la testa, è una protesi a completare il pene. Ristabilite le teorie sessuali infantili esattamente così come erano state concepite nel luogo della fobia, «la guarigione definitiva avvenne all'improvviso, e in modo apparentemente banale»21 • «Tutto a un tratto, il paziente scoprì di poter leggere romanzi, di divertirsi a leggerli». L'Uomo dei lupi si trova ad aver superato il bilico tra personaggio e autore, come si era sentito «fra i due, come nella sua psicosi». Identificazione al personaggio, al seme gettato nel mondo, identificazione all'autore, al padre che lo produ47

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