Il piccolo Hans - anno XIV - n. 53 - primavera 1987

funzione da me indicata della protesi. Coppola-Spallanzani. Spallanzani-Coppola. Nel racconto Spallanzani è diventato un fisico, anzi un meccanico, e ha costruito la «bella bambola di nome Olimpia» che sembra viva e di cui si innamora il protagonista. Accanto a lui l'ottico Coppola propone il movimento inverso dell'inanimato che si trasforma in animato, offrendo occhiali che sono occhi. In un gioco continuo di riflessi e di inversioni, il Mago della sabbia rappresenta in un certo senso il rovescio del caso Hanold-Gradiva. Mentre là una donna, servendosi tra l'altro, come vedremo un'altra volta, di tecniche non interpretative ma regolative, strappava il protagonista alla follia, qui una donna ve lo precipita. In questo caso è la fidanzata infatti che, invitato Nathaniel a trattenersi in città il tempo di salire sulla torre più alta per vedere in lontananza un cespuglio grigio che si anima e prende ad avanzare, è la fidanzata che.si para, col suo volto innocente, davanti al cannocchiale che Nathaniel, dietro suo invito, punta prima di schiacciarsi al suolo, verso «foreste profumate dalle quali sorgevano le montagne azzurre come una città di giganti». È il buon senso, l'equilibrio, la ragionevolezza che lungo tutto il racconto mostra la sua fidanzata, a proiettare Nathaniel incontro a quel fremito della natura che è non il ritorno all'inanimato, Thanatos, ma il ritorno dell'animato in commistione con l'inanimato, il pullulare della sabbia che diventa, biblicamente, promessa di cespuglio ardente, un popolo. Bisogna che niente si risolva, che gli orizzonti rimangano stretti, l'ho mostrato in un recente articolo sul rapporto tra psicosi e «necessità», perché un miglioramento della sua vita psichica diventi sopportabile allo psicotico6. Giusto il contrario di ciò che avviene, nel racconto, a Nathaniel che, dopo aver ricevuto una grossa eredità che lo libera da tutte le preoccupazioni, si avvia, sembra rin28

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