Il piccolo Hans - anno XIV - n. 53 - primavera 1987

tutti gli inviluppi, nel senso «genetico» che il Vallisnieri dà a questo termine, che legano il caso portato in controllo all'esperienza prima avutane in terapia e questa a Hoffmann e a Freud, ponendo questioni che toccano la funzione della teoria e il suo rapporto con la fantasia. Che cosa viene prima? E che cosa è più fondante, per la cura, tra le teorie dello psicoanalista controllore e la confabulazione di Freud con Hoffmann? In realtà la questione dell'origine e dell'originale può essere chiarita solo spostando il significato di questi «inviluppi» dal terreno della genitalità in cui rappresentano l'avvitarsi del soggetto nell'imbuto di una serie di identificazioni paterne, al dominio di strumenti invece come il cannocchiale che Freud, dopo averne fatto una rappresentazione dell'apparato psichico, scorda qui di usare, e in cui facciamo rientrare anche ciò che abbiamo scoperto, circa l'origine dell'uomo, del rapporto della protesi e dell'apparato psichico nel luogo della fobia. Ricorre nei due racconti il motivo della sabbia gettata verso gli occhi, verso perché nel nostro caso il pericolo di perdere gli occhi è scongiurato dall'interporsi di un paio d'occhiali. Nella sua interpretazione Freud collega il timore per gli occhi al «complesso di evirazione» di cui sottolinea l'enorme importanza nella vita psichica dei nevrotici. Con quest'ottica egli trascura però di considerare la singolarità dell'apparire nel testo di Hoffmann del nome di uno scienziato come Spallanzani che si segnalò fra l'altro per gli studi sugli «animaletti delle infusioni» e gli esperimenti di fecondazioni artificiali. In realtà non di evirazione si tratta ma di eiaculazione, di un getto, rappresentato dal pugno di sabbia negli occhi, di cui Nathaniel segue l'iter giù dalla torre. E fuori campo, sfocato, rimane anche il ruolo dell'ottico Coppola, ridotto da Freud a una faccetta dell'imago paterna, e che incarna invece, nel modo più pregnante, accanto a Spallanzani, con la sua offerta di occhiali, la 27

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