Il piccolo Hans - anno XIV - n. 53 - primavera 1987

infantili, ai fatti radicali e profondi dell'età prima», «anche se vi perverrà» «necessariamente e d'istinto, non per volere o programma». Da una nota aggiunta per la pubblicazione in volume (Le meraviglie d'Italia)40 , si deduce che questi ricordi risalgono al 1896, quando Gadda non aveva ancora tre anni. Vi si racconta delle sue soste al Parco (del Castello Sforzesco di Milano), ove la «cara nutrice» lo accompagnava, in un'età in cui «Il super-io, cioè l'imperio etico della ragione, non ci disturbava ancora eccessivamente». Due episodi, o ricordi, sembrano - in questo scritto - assumere significato per il contesto di questo nostro articolo. Il primo riguarda il gioco infantile di «andare a quattro zampe, nel folto più dei cespi e dell'erbe, onde procurarmi la gioiosa certezza (ogni qual volta lo ritenessi necessario ed urgente) della mia immedesimazione in una 'tigre reale'». Ma, un'ultima volta, si ritrovò tra le dita «una strana marmellata (oh! non era di susine)»: «e il mio ideale di riuscire una tigre reale vanì, ahi!, per sempre. Avevano trovato, «le mie zampe di tigre la malignità effettuale del male fisico»41 . Quanto al secondo ricordo, concerne la gelosia provata nei confronti dei soldati che corteggiavano la «sua» bambinaia, e la propria deplorazione per il fatto che, in luogo di adoperarsi per sottrargliela («la bambinaia era mia, e i soldati erano già grandi e potevano farne a meno») non si dedicassero invece al loro dovere «di fare gli esercizi... e marciare in fila, e sparare il fucile»: 186 «Oh! i meravigliosi plotoni, a passo cadenzato, ogni uomo col fucile a bilanciarm, con lo zaino di pelo di capra, con la gamella affibbiata sullo zaino, col rotoletto del telo a tenda!» Ecco forse donde scaturì la mia mania militare: e il primo nascere del senso di simmetria, di parata e di ordine che ha reso così poco felice la mia vita! E gli psichiatri, adesso, cosa diranno?

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