Il piccolo Hans - anno XIV - n. 53 - primavera 1987

psicologico e storico, cioè personale e ambientale, che si devolve in un flusso, che è in una velocità, che è labile, mobile»27 . Il «dato», lungi dal rappresentare perciò un punto fisso di riferimento è «la tolda di una nave riluttante contro nere tempeste. Ed è questa nave il bateau ivre delle dissonanze umane, sul di cui ponte, non che osservare e riferire, è difficile reggersi»28 • (E se leggiamo a questa luce la poesia che abbiamo citato, ne cogliamo immediatamente gli aspetti ironici e satirici; e cogliamo altresì tutte le sfumature della radicale sua distanza dal «dammi una certezza» di Ungaretti, o dall' «essere come tutti I gli uomini di tutti / i giorni» di Saba). E tuttavia - non contradditoriamente - «il dato è... un nucleo logico che ha in sè un'inesauribile ricchezza di riferimenti, una infinità di riferimenti», «denuncia in realtà un 'persistere', oltre che un 'divenire'»29 . Al «dato» si intrecciano, e talora si contrappongono, i «fatti», sulla lettura dei quali il dato esercita il suo effetto di deformazione, ma che a loro volta agiscono sul «dato» variamente ponendolo in crisi e modificandolo. Modificandolo in una misura variabile entro i termini costituiti: a) dalla maggiore o minore compattezza, resistenza del «dato»; b) dal grado di intensità dei «fatti» - e potremmo dire, seguendo Gadda nel linguaggio matematico che spesso adopera - dall' «esponente» con il quale essi si presentano. Ho dunque facilmente riconosciuto anche alla guerra, e già conoscevo per altra esperienza d'altri disumani dolori, che certi fatti bruti, materia, necessità, causa, dite come volete, sono essi a volte i discriminanti delle cose reali più che non quelli (pensiero, volere) i quali pertengono all'attività dell'apice nostro30 . Un'espressione, quest'ultima «apice nostro», che alla luce della Meditazione milanese, può interpretarsi insie178

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