Il piccolo Hans - anno XIV - n. 53 - primavera 1987

«So bene che mi metterò contro la gente»24, leggiamo subito, all'inizio del secondo capoverso del nostro articolo, dopo la «giustificazione» iniziale. È quindi «la gente» che viene chiamata in causa, per la sua incomprensione, o quanto meno indifferenza, della necessità delle armi, del «farsi più forti e più avveduti in ogni futura contingenza, nelle distrette del male». Ma, nel ripubblicare la prosa, nel 1934, nella raccolta solariana Il castello di Udine, Gadda appone, a questo suo incipit una nota che sembra volerne precisare il senso, chiarire il destinatario di fondo della sua polemica: A guisa di prologo. Allusione dolorosa alla impreparazione militare dell'Italia e allo spirito antimilitare dei suoi (1900-1920)25 • Immediatamente dopo, il «punto di vista» si rovescia: Il modo d'essere del mio sistema cerebro-spinale durante la guerra fu cosa a un tal segno lontana dalle comuni che credo possa giustificare il tentativo di un breve resoconto materiato di fatti, i quali appariranno essere verità strane ed orride: e cionondimeno verità26 • Quid est veritas? sembra allora potercisi domandare: le verità «strane ed orride» dei fatti - o la lettura, la registrazione di tali «fatti» proprio attraverso un «sistema cerebro-spinale» del tutto particolare, soggettivo, così lontano dal comune? La risposta a questo interrogativo ce la offre, forse, proprio il Gadda della Meditazione milanese. In base a quanto egli vi afferma sin dal primo paragrafo, quello che nella «Impossibilità» è chiamato «il modo di essere del suo sistema cerebro-spinale» è un «dato», ogni analisi, cioè, non può non «ricevere inizio da un nostro dato 177

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