Il piccolo Hans - anno XIV - n. 53 - primavera 1987

che l'han resa serva delle nazioni straniere». G. Daelli, Pietra del paragone politico di Traiano Boccalini, Milano 1863, p. 46. 9 Cfr. Firpo L., Allegoria e satira in Parnaso, in «Belfagor», I (1946), pp. 673-699; Varese C., Traiano Boccalini, Liviana Editrice, Padova 1953, pp. 13-42. 10 Nell'ed. cit. di Norimberga [Venezia] 1646, pp. 79 ss., 254 ss., 340 ss. La Tavola premessa al libro elenca 50 lettere; veramente queste sono 49, perchè la settima, certamente «d'alcun grande», è mal sottoscritta, e i quattro cavalieri, dopo essersi un bel po' tribolati a decifrare quell'«affamatissimo per scorticarla» o «affaticatissimo per strapazzarla» o «affettuosissimo per stroppiarla» o «affettionatissimo per sepelirla», l'accantonano senza leggerla. 11 Nell'ed. cit. del 1646 è alle pp. 181-188. 12 Vita di Ferrante Pallavicina, cit., in Opere scelte di Ferrante Pallavicina, Villafranca [Amsterdam], 1673, p. 3. 1 3 Ed. cit., pp. 285-293. 14 Brusoni G., Vita di Ferrante Pallavicina, cit., p. 2. 15 Spini G., Ricerca dei libertini, cit., pp. 177-178. 1 6 Ed. cit., pp. 295-306. 1 7 Ibid., pp. 360-365. 18 Spini G. Ricerca cit., p. 190. 19 Cfr. Jannaco C., Il Seicento, Vallardi, Milano 1963, p. 521; ma il critico citato è M. Capucci, autore del cap. VI, La prosa narrativa. Tra gli .studi su romanzi e romanzieri del Seicento, si distinguono per un'attenzione specifica: Getrevi P., Libertinismo e romanzo a Venezia: il caso di Ferrante Pallavicina, in «Primo quaderno veronese di filologia, lingua e letteratura italiana», Verona 1979, pp. 37-77; Varese C., Momenti e implicazioni del romanzo libertino nel Seicento, in AA.VV., Il libertinismo in Europa, a cura di S. Bertelli, Ricciardi, Milano-Napoli, 1980, pp. 239-269. 20 Ed. cit., pp. 321-328. 21 Ibid., p. 30. 22 Ibid., pp. 127-131. 2 3 Spini G., Ricerca cit., pp. 187-188. . 24 Baccinata, overo Battarella per le Api Barberine, [Venezia], nella stamparia di Pasquino, a spese di Marforio, 1642. 25 Dialogo molto curioso e degno tra due gentiluomini acanzi, cioè soldati volontari dell'Altezze Serenissime di Modana e Parma, sopra la guerra che detti prencipi fanno contra il Papa... su la fine leggesi anca un breve discorso fatto da Pasquino a Papa Urbano VIII, s.l. né a. 26 Villafranca 1643; Ingolstadt [Ginevra] 1643. 21 Cambrai [Venezia] 1642. 28 Più di una concessione alle ragioni della leggenda si legge anche in alcuni studi: in quello di C. Poggiali, Memorie per la storia letteraria di Piacenza, presso Niccolò Orcesi, Piacenza 1789, II, pp. 170-194, in quello di J. Lucas Dubreton, Un libertin italien duXVII• siècle: Ferrante Pallavicina ou l'Aretin manqué, La Connaissance, Paris 1923. Ma un esame attento di queste ragioni e del fugace «mito» di Ferrante è stato svolto da G. Spini, nella sua Ricerca dei libertini. Per la critica rimando alla citata Bibliografia di Ferrante Pallavicina di L. Coci. 168

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