Il piccolo Hans - anno XIV - n. 53 - primavera 1987

mondo, com'era allora e come il caso - un'esistenza - lo rispecchiava, irrigidito nella sua rovina. E pareva che la scrittura portasse la sua persuasione di verità ad abolire il tempo, non in un senso finalmente trovato, nella compiutezza, ma nella perdita d'ogni senso, nella consunzione. Così quella persuasione arrivava al tempo della mia lettura, luttuosa nel modo che ho detto, e vi annetteva, come una forma di disinibizione, il suo peso riconoscibile, ammissibile. Italo Viola NOTE 1 Anche la lettura che indusse Guillaume Apollinaire a ristampare e a commentare un rifacimento settecentesco della Retorica delle puttane (La Philosophie des courtisanes, Paris, Bibliothèque des Curieux, s.d. [1913]) dovette essere estranea all'idea della morte di Ferrante. 2 Spini G., Ricerca dei libertini (1950), nuova ed. riveduta e ampliata, La Nuova Italia, Firenze 1983, p. 198. Buona parte di questa ricerca è dedicata alla storia e agli scritti di Ferrante Pallavicino, e corre per un lungo tratto in materie postume, rintracciando nel �eicento il 165

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