Il piccolo Hans - anno XIV - n. 53 - primavera 1987

sistema come un infinito allacciamento, un indestricabile nodo o groviglio di relazioni: codeterminato anche da quelle relazioni o da quei sistemi che apparentemente gli sono esterni. Questo infinito annodarsi, verschlingen, del reale si raggruma, si coagula in tipi o sistemi che sono posizioni della conoscenza, pause dell'euresi: trovate .dell'euresi per tirare il fiato: ma non posizioni certe, finite, chiuse, oggettive; sì (e fino ad un certo punto) arbitrarie e fluenti» (259). Ma il principio secondo cui ciascun sistema è «codeterminato anche da quelle relazioni o da quei sistemi che apparentemente gli sono estranei» esprime anzitutto l'infinita complessità del «supporto agnatizio» (VM 189) di ogni deformazione, l'indominabile vastità delle sue ascendenze. L'inagibilità di una segregazione o isolamento artificiale dei sistemi è soprattutto coalescenza e commistione impura in corpore historiae. L'«articolazione combinatoria del mondo» non è tanto o soltanto una concatenazione di possibilità ma la densità storica di contagi, «imprestiti», filiazioni che si imprime come un carico opaco sugli attori del processo euristico: «resistenze insapute vigono e valgono in loro per una sorta di eredità (ignorata dall'erede)» (A 281). Opaco retaggio che si irradia in «elazioni infinite» (5), riflesso diacronico delle petites perceptions, e che, senza potersi risolvere in un tributo lineare, altera anzi la «limpidità naturale» di ogni espressione, «devertita» e «imbrattata in sul nascere» (VM 11), già da sempre tuffata in uno «spazio 'surconsequenziale'» 11 • Ridondanza naturale che fa di ogni episodio creativo un precipitato dell'«euresi accumulatasi negli evi» (245), risonanza di una memoria segreta ma fungente in ogni attualità operativo-espressiva. Il «supporto agnatizio» è appunto l'operatore che de-verte la presunta immediatezza o irrelatività dell'atto creativo, disponendolo sul piano inclinato delle parentele inavvertite o inattese, immergendolo nelle «latebre delle stirpi profonde». L'euresi è perciò sem132

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