Il piccolo Hans - anno XIV - n. 53 - primavera 1987

po. Esiste un «impiego euristico» degli organi di senso (101), dice Gadda, e più in generale la corporeità incarna la pulsazione estetico-operatrice dell'euresi. Prendendo le mosse da un processo che «emana dalla funzione stessa della conoscenza: è euresi, è attività connaturata alla costruzione gnoseologica» (78), Gadda giunge insomma a scardinare il tessuto capillare del sensibile: perforazione che evoca l'esplorazione sotterranea del Leibniz ingegnere nelle miniere d'argento di Harz, tracciando il profilo di un'euristica discendente. 8 Figura pregnante di questo imo è in Gadda la nascita. Avventura carica di dolore e di tempo che vale sia come metafora dell'invenzione intellettuale, obbligata a negoziare variamente col chiaroscuro dell'infracosciente, col tesoro di petites perceptions, sia, alla lettera, come scenario nevralgico dell'oscurità biologico-operatrice. Nell'accezione metaforica, la nascita esprime il travaglio che dissocia l'invenzione da un evento puntuale, invertebrato, dall'«ipotiposi» di una generazione spontanea, di un «colpo di fulmine» intuitivo, cui sostituisce l'immagine di un «lento portato», di un «costoso elaborato» (MI 181): «anche le 'illuminazioni' improvvise, le 'divinazioni', le 'fulgurazioni', ecc. elaborano in realtà (aut compongono aut sintetizzano) materiali noti ed accumulati. Il momento in cui esse appaiono alla coscienza non è il loro nascere, come il venire alla luce non distrugge i nove mesi di fetazione. Psicologicamente esiste tutto il mondo (Leibniz e moderni) della subcoscienza, ecc.» (181). In senso ontogenetico, d'altronde, la nascita non è un evento unico ma plurimo, ricorrente, un'iterazione infinita: molte nascite, si potrebbero dire, sono «inscatolate (emboitées)» o «incavestrate (enchévetrées)» le une nelle altre nella vita di un individuo (cfr. 145); e il «mistero del nascere», mentre viene identificato come episodio che occorre in «un'ora d'un giorno», è invece immerso, di là dalla «luce unicromatica» del tempo oggettivato, in 127

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