Il piccolo Hans - anno XIV - n. 53 - primavera 1987

della ristrutturazione concettuale. L'euresi è sempre stretta nella morsa di questo conflitto, tra condizioni di stato e sperimentazioni del mutamento, «acquisiti» e «acquisendi» logici, grammatiche del reale e d�l possibile. L'«euresi tecnica» (248) non consente solo di isolare tali conflitti nella neutralità di una cornice sperimentale, ma dà modo di concentrarli in una sequenza spaziotemporalmente dominabile, «simulando» processi analoghi ma di superiore durata o complessità, e dunque meno percettibili. Questi fatti della invenzione o disegno sono da meditar molto, poiché ci offrono un esempio di euresi logica abbastanza rapido nel tempo perché si svolga, per esprimerci pianamente, sotto gli occhi del singolo. (64) Il comportamento strategico della «mente disegnatrice» mette allo scoperto la traiettoria discontinua e asimmetrica del «progressus» euristico, fascio di inferenze non garantite o tentative, di scacchi e di intuizioni inattese, «'consequi' ostacolato da vincoli di ogni maniera», in analogia con gli attriti e le resistenze delle macchine reali. Rilievo che tradisce l'assioma generatore dell'approccio gaddiano al «disegno del nuovo»: ovvero la coalescenza inestricabile, al suo interno, tra artificio e natura. Da un lato, infatti, l'artefattualità dell'euresi non è che un'espressione della sua naturalità, del suo concretarsi nella storia naturale degli uomini (cfr. 23), nel quadro di quel «processo euristico, che nel nostro mondo umano si svolge nel tempo» (224); e viceversa Gadda è indotto ad interpretarla in termini, avanlettera, di intelligenza artificiale, ossia -di rapporti allacciati da una «macchina o artificio» - la «macchina-pensiero». La proiezione del modello algoritmico-combinatorio coesi123

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