Il piccolo Hans - anno XIV - n. 53 - primavera 1987

spesso è posizione sintetica di concetti) mostrano che essa si integra via via senza dei fini preconcetti. (231) Immersa nel crogiolo dei dialetti del sapere, nella distribuzione irregolare di uno spazio multicentrato, l'euresi sembra esser riassunta al meglio dall'oscuro «cantiere delle idee tecniche», dall'officina animata dalla gaddiana «disciplina dell'esecuzione». 2. Euresi in vitro: il «disegno» Un eccellente osservatorio per sorvegliare le scansioni dell'euresi è ciò che Gadda chiama «pensiero-disegno», cioè l'ideazione misurata su problemi reali: qual- . cosa di molto affine al «pensiero produttivo» al centro delle formulazioni coeve della nascente psicologia del problem-solving, di cui Gadda poteva aver notizia, in qualche misura, attraverso l'approccio «psicotecnico» di Doniselli3. Tipica dei contesti di problema è infatti la non preesistenza di metodi già accreditati per fronteggiarli; l'insussistenza, cioè, di sequenze operative già identificabili che possano sdipanare lo scontro drammatico con !'«indugio». Ora, come una situazione di problema non si può imputare alla semplice perplessità soggettiva di chi vi è implicato, così l'«indugio» non vale qui come condizione psicologica, ma come indice della riluttante materia («quasi-iile») su cui si esercitano le tecniche di informazione (messa in forma) e deformazione dell'«esecuzione-pensiero». L'esemplarità del «pensierodisegno» risiede appunto nel far trasparire la «dialessi» del faccia a faccia problemico: il gioco alterno tra «richiamo del precedente o dell'indugio bruto» e «richiamo finale o tensione risolvente il problema», tra la forza d'inerzia di ciò che recalcitra al concepimento e il movente 122

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==