Il piccolo Hans - anno XIV - n. 53 - primavera 1987

zioni e nella scelta delle sequenze delle vocali e delle consonanti in funzione delle regole dell'eufonia. È a partire da tratti distintivi identici che questa consonante o questa vocale viene accettata o meno in posizione di rima, di assonanza, di allitterazione, o in una successione di sillabe all'interno di un verso. Questa analisi pratica in termini di tratti distintivi avviene, ben inteso senza un'analisi nel senso etimologico del termine, e pertanto senza la dissoluzione effettiva dei fonemi, contrariamente a quanto avviene nella poesia spaziale. L'eleganza e l'economia dei messaggi visivi della poesia tradizionale consiste proprio nell'assenza di ogni artificio. Tamas Falu (testo 21) esprime l'isolamento spaziando le parole in maniera inconsueta. La poesia tradizionale ottiene questo effetto con l'enjambement o variando la lunghezza dei versi. Ma è giustificato dal punto di vista estetico o da quello psicologico opporre i procedimenti naturali e artificiali, spontanei o voluti? «Il poeta non è più l'ispirato, è il costruttore: per lui l'estetica si fa tecnica», constata Pierre Garnier (1968, 12). La tecnicità, l'artificio, implica una ideazione finalistica cosciente, per eccellenza. Questo predominio della ricerca cosciente rischia di ridurre considerevolmente il piacere estetico del lettore (come pure quello del «costruttore»), e ciò per parecchie ragioni. L'ideazione cosciente sembra esigere un consumo di energia mentale nettamente superiore, a spese dell'ideazione preconscia e inconscia. Ciò spiega perchè una metafora originale e, più generalmente, un enunziato poetico, sono insieme più densi e procurano un maggior piacere della serie di enunziati che si propongono di spiegare (illustrare) la metafora o l'.enunziato4 • La struttura polifonica, l'emissione simultanea di parecchi messaggi di carattere differente che si completano, convergendo e divergendo, è di per se stessa un mezzo possente di economia mentale e 103

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