mente una o l'altra configurazione, lascia all'immaginazione libero gioco (vedi i testi 18, 19, 20, 22, 23, 26). I messaggi visivi della poesia tradizionale non esigono alcun sacrificio semantico, non si compiono a spesa del messaggio orale che si evolve liberamente e sembra ignorare il simultaneo messaggio visivo, generato, in apparenza, in seguito a un caso felice. L'importanza della comunicazione testuale si riscontra, al contrario, come fortemente diminuita nelle diverse forme della poesia spaziale, anche nelle poesie di ispirazione religiosa di padre Sylvestre Houédard. «Ci si potrebbe, certo, distrarre individuando il senso delle parole - scrive Pierre Garnier (1968,30), parlando di questi calligrammi -, ma ciò che conta è la struttura che viene trasmessa». La sovrapposizione dei testi annienta del tutto il messaggio verbale nei Zaoum-pismo di Scherstjanoi (vedi figura 8). Le didascalie che accompagnano le poesie formulano il contenuto ideologico del metodo: "distruzione di un testo per fare apparire sul piano ottico_ la distruzione" (1885, 11). Questo contenuto ideologico globale è, beninteso, indipendente dai testi singoli sovrapposti. Abbiamo paragonato la permutazione spiccata delle lettere di una parola o di un nome (vedi i testi 35,36) alla distribuzione eufonica delle vocali e delle consonanti nella poesia tradizionale. Questo paragone non fa che meglio mostrare la differenza fondamentale: nel testo tradizionale si ottengono le sequenze volute combinando le parole senza distruggerle. Il gioco vocale lascia intatto il messaggio verbale, e se lo modifica, mediante interferenza nel quadro della polifonia, lo fa per rendere il messaggio più differenziato, più complesso. La distruzione del testo nella poesia spaziale può avvalersi della decomposizione delle lettere in tratti grafici (vedi figura 7). Si potrebbe paragonare questo procedimento alla selezione dei tratti distintivi dei fonemi vocalici e consonantici nelle rime, le assonanze, le allittera102
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