Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

lo, simile e deriv., conforme e deriv., igual e deriv.) aumenta notevolmente nella terza cantica1 •; - Nel Paradiso troviamo le forme esclusive: similitudine (XIV, v. 7), somigliarsi (XXVIII, v. 101), somiglia (XXXII, V. 86); - Lo spoglio generale delle forme rivela che c'è una tendenza progressiva, nelle tre cantiche, a usare via via meno parole e a ripeterle più volte15• 4. La luce della similitudine Per e�trare in qualche modo in questo nesso così semplice di luce e somiglianza che insieme è ordine dell'universo e struttura del testo, occorre innanzi tutto vederne gli aspetti dinamici. Nello studio He is only joking, Ivan F6nagy (indagando i rapporti fra i diversi campi d'espressione che egli chiama «joke-land» e «metaphoria»)16 ha mostrato che la capacità di costruire paragoni rappresenta un'attività più evoluta e razionale che non quella di fare metafore. Ebbene, questo sembrerebbe contraddire quanto si trova nel Paradiso, dove a una maggiore presenza di paragoni corrisponde un perdere coscienza da parte dell'autore, la cui razionalità viene messa continuamente in scacco. In realtà è un'altra razionalità ad emergere: infatti questa consiste, secondo lo studioso ungherese, nel fatto che la pratica dei paragoni «riduce i fenomeni più complessi a fenomeni meno complessi: uomini ad animali, esseri animati ad oggetti inanimati, e perciò è uno strumento d'analisi» 11. La stessa cosa succede alle immagini della Commedia, attratte verso una vertiginosa semplicità finale come da una ratio superiore. Ma come è fatta, e che sapere trasmette, questa ratio superiore? 96

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