Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

accezione del cosiddetto «sapere del' testo»), attraverso una dinamica di motivazione-demotivazione: ad es. in una scrittura allegorica la figura motivante che orienta le strutture verbali è l'iperbato. Accade la stessa cosa nel parallelismo che E. Panofsky ha rinvenuto fra architettura gotica e pensiero scolastico: il loro primo principio regolatore è la «manifestatio», chiarificazione a priori, postulato «che consenta di chiarire attraverso l'immaginazione del lettore, il giro stesso del ragionamento, così come al ragionamento spetta il compito di chiarire, attraverso l'intelletto, la vera natura della sua fede»•. 2. La trasmissione del sapere dell'orientamento è estremamente semplice Qual è il maestro del sapere dell'orientamento? Virgilio è il duca, l'iperbato (essere d'esempio), fonte di realismo, che orienta nell'allegoria vivente dell'oltretomba, sottraendosi personalmente - metodo che il suo «registro basso», Brunetto, ha potuto scambiare per la prùcedura piacevole dell'insegnamento come affettuoso rinvio, poiché, vivendo troppo familiarmente fra gli exempla, è diventato egli stesso un exemplum. Beatrice è la dolce guida, la cui bellezza è divenuta un principio dinamico; perciò maestra non più del linguaggio verbale, ma delle figure, dei silenzi, delle visioni: orienta Dante fino a che lo spazio del paradiso è costituito dal venire incontro delle anime, dal loro apparire per sensibilia, distribuite nei cieli, mentre in realtà sono nell'Empireo. Nel decimo cielo, infatti, dove avvengono paradossi geometrici, la visione è diretta, e la «Sacra doctrina» cede alla «Theologia mystica» rappresentanta da Bernardo; tuttavia anche l'intervento di questa ulteriore guida è inessenziale per l'ultima visione.· Per comprendere se siano questi i veri maestri di Dante, bisogna distinguere. Molti studiosi hanno insistito sulla 93

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