Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

gidiano? Un indizio, più che nel famoso passaggio sulla struttura proteica del personaggio, sul suo «prendere la forma_ di ciò che ama»", lo coglierei nelle pagine di quell'appendice o meglio integrazione indispensabile del .romanzo che è il Journal des Faux-monnayeurs, e precisamente nella referenza a una partecipazione «en curieux, en oisif et en pervertisseur»1 •; dove va privilegiato ciò che attiene alla perversion, ossia alla deviazione dal cammino fissato, al capovolgimento dei ruoli. Si potrebbe perfino giocare, partendo dalla ben nota variante lacà.niana (pèreversion), su un aspetto dell'«insegnamento» gidiano, l'invito a divergere da ogni legame parentale: «il (è il doppio Ménalque) leur apprend à n'aimer plus seulement leur famille et, lentement, à la quitter»15 • Si tratta poi di vedere se il padre, forcluso dalla porta, non rientri dalla finestra, nel sistema di Gide: tutto il funzionamento dell'omosessualità potrebbe dire qualcosa in proposito - ma non è questo, per il momento, il problema. Per avvicinarci un poco al .suo centro, niente di meglio che il confronto di due frasi; quasi ricalcabili, che sono state già isolate nello spoglio dei testi. Le due frasi: «Je t'enseignerai la ferveur» e «Philoctète, enseigne-moi la vertu», debitamente segmentate articolano una successione dirò così primaria di posizioni, o se si vuole di caselle: 1) Je / t'enseignerai / la ferveur 2) Philoctète / enseigne-moi / la vertu posizioni che possono venire etichettate come quella del1' agente, dell'operazione, del prodotto. Lascio per un momento da parte il contenuto della terza casella (che cosa insegna l'insegnamento: virtù, fervore etc?): è sulle altre due che penso debba fermarsi l'attenzione. Mentre il valore della casella centrale (l'operazione) resta, in entrambe le frasi, sostanzialmente o meglio: seman87

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