Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

che comincia una nuova vita, dà luogo agli Esercizi e insieme ne mostra la formazione. A Manresa, trovandosi in una «varietà di stati che mai prima aveva provato», diceva tra sé: «Che cos'è questa nuova vita che ora cominciamo?» Provava pena, aridità, desolazione, era tribolato dalle tentazioni, dagli inganni del demonio, dagli scrupoli; ma riceveva anche da Dio fervide consolazioni, e doni di luce, le illustrazioni, come quella che ebbe sulla «strada lungo il fiume», il Cardoner, quando «cominciarono ad aprirglisi gli occhi dell'intelletto» e «capì e conobbe molte cose, sia delle cose spirituali che delle cose della fede e delle lettere» (pp. 41-42), e per gli aiuti che ricevette quella volta da Dio in quantità non eguagliata da quelli che ebbe nel corso di tutta la sua vita, «fino ai sessantadue anni passati», egli si mise su un cammino più chiaro e più sicuro. Qui è sottinteso forse che da quella varietà di stati, in cui si provò compiutamente e riuscì la ricerca della volontà divina, in quei momenti di straordinaria «chiarezza nell'intelletto» si formarono l'idea degli Esercizi e gli elementi essenziali del libro; ma è nella lingua e nell'ordine di questo libro che il racconto d'Ignazio compone il segno individuale dell'esperienza e della sorte maturate in Manresa. Nel tacere sulla genesi degli Esercizi, il racconto del pellegrino li identifica, li mostra realizzati nelle prime forme, primi misteri, della sua nuova vita. È il metodo degli Esercizi a suddividere e articolare in cinque punti l'insegnamento che a Manresa Dio dava a Ignazio come a· un bambino: e si vedono la compiutezza e la sperimentata applicazione del metodo nella gradualità dei cinque punti - l'ultimo dei quali è la speciale illustrazione ricevuta lungo il fiume Cardoner -, nella delucidazione e nell'ordine che dispiegano e formano l'accaduto in sostanza di racconto. In principio il pellegrino andava all'imitazione delle gesta dei santi e di Cristo come le aveva immaginate quand'era convalescente, dopo che gli ebbero «incisa la carne e so

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