«metrica» prevista, codificata delle consolazioni, delle desolazioni2', nell'energia investita in discernimento e in scelte. «Il significante si situa a livello della sostanza godente»28. Allo stesso livello, attraverso una predicazione numerosa e congruente della stessa sostanza, la lingua ignazia-· na identifica i suoi soggetti e assume gli elementi significanti che formano le sue unità, le immagini. Così il tratto lacaniano delucida, per accertabili omologie, la grammatica di questa lingua. Come «causa materiale» del godimento il significante attiene a una parte del corpo, quella che consente di «abbordare» e di «centrare»: a ogni momento degli Esercizi il corpo lega !'«apporto» del suo stato, della sua posizione, del suo regime (la segregazione, il buio, i gradi «vantaggiosi» della luce), della sua penitenza, misurata in modo che «il dolore sia sensibile nelle carni e non entri nelle ossa» (p. 51). Come causa finale il significante è il termine del godimento, è la sua «battuta d'arresto»; e l'efficienza, «terza forma della causa», non è «nient'altro che quel progetto in cui il godimento si limita>> 2°: in tutte le norme degli Esercizi il soggetto è sottoposto a questa misura e progetto del significante - il suo discernimento e la sua decisione ne adombrano continuamente il rischio -; porto l'esempio di una regola per la prima settimana: «non voler pensare a cose piacevoli e liete, come la gloria del paradiso, la resurrezione ecc.; perché qualunque pensiero di gioia e letizia è di ostacolo al sentir pena, dolore e lacrime per i nostri peccati; perfiggermi, invece, di voler sentire dolore e pena, traendo piuttosto alla memoria la morte, il giudizio» (p. 50). Da «una stretta confusa», conclude Lacan, il godimento trae la sua «causa ultima, che è formale»: in una stretta incessante (e quanto dubbiosa) di consolazione e di pena gli esercizi di Ignazio maturano e celebrano la loro causa ultima, e questa esprime e legittima la loro grammatica:- 45
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