Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

trovare nel Racconto del pellegrino, se si tratta diversamente, come sto tentando di fare, la ragione della biografia mancata, quell'assenza di dettagli e d'incanti, che Barthes acutamente annota al margine degli Esercizi, nel disporre «ogni valore prodotto dal piacere del Testo», e se si porta tale ragione sulla traccia e al margine di quest'altro libro, nel quale Ignazio, a circa un anno dalla morte, racconta la propria vita e, �ominciando dalla conversione, la compendia immediatamente - al di là di ogni intenzione - in un esempio estremo e unico. Intanto, ancora in margine agli Esercizi, merita qualche precisazione quell'idea di una lingua che è, nel principio e dunque nella struttura, rigenerazione del sentire, forma molteplice a un solo fine dispiegata del «sentire e gustare le cose internamente». Non ci si fermi al fatto che gli Esercizi e la stessa energia di linguaggio che mettono in moto possono essere codificati nel meccanismo e nello svolgimento coerente di uno psicodramma. Da questa teatralità e maniera di psicodramma2• si può magari partire e trovare o presumere concordi tutti gli altri elementi disponibili: quello che conta è arrivare ad intendere che nella lingua degli Esercizi il soggetto non si può significare, è materialmente presente, è ogni volta questa esistenza, questo corpo. Così forse si adegua alla sua ragione fondamentale il «deittismo del corpo», di cui parla Barthes: la lingua degli Esercizi, nel formare discorso, non rimanda ai suoi possibili soggetti: li presuppone tutti esistenti e presenti; e si articola nella materia dell'esistenza e del corpo. Ecco dove voleva arrivare la precisazione: si può ripetere qui la domanda di Lacan: «in questa articolazione, che cos'è il significante?»25 • La topologia che costituisce il primo tratto della risposta26 si può annettere alla dimensione linguistica degli Esercizi, poiché nel sentire qui assimilato in segni distinti e composti in «un ordine superiore» è possibile (e corretto) riconoscere la natura - e, per alcuni riflessi, una specie - del «godimento», coniugabile nella 44

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