Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

l'esercitante è il destinatario. Il terzo testo costituisce il fondamento e l'originalità degli Esercizi: lì il soggetto forma la parola che cerca e invoca il segno di Dio, la forma in segni di preghiera, meditazione, penitenza, la prova e la corregge tra consolazioni e desolazioni; e sgombrameticolosamente il campo di ogni intralcio alla formulazione della sua domanda, che consisterà in «un'alternativa uniforme», stabilita nella «perfetta uguaglianza» dei termini, e tesa a Dio perché la decida con la sua «marca»16 • Ignazio nel suo racconto, come vedremo, ritroverà incessantemente la propria vita in questa prova, codificata e istruita dal terzo testo dei suoi Esercizi; e per molti esempi metterà in parola la lingua della scelta e del discernimento: allora applicazioni e spinte della sua ragione, in materia concreta d'aggetti e di fatti, formeranno la risposta cercata, il segno della volontà divina, e decideranno la scelta, ma spesso attesa e discernimento di ogni segno possibile si materializzeranno nel patimento del silenzio di Dio. Il mio tentativo rovescia l'impiego - non il senso - di una rinuncia registrata nel volume di Barthes. Questo, mentre ci dà la Vita di Sade e di Fourier, gli altri due logoteti studiati, non ci dà quella di Loyola. La ragione è che non potrebbe portare questa Vita «in conformità coi principi di biografia» prodotti dal piacere del testo, per i quali l'autore che dal suo testo ritorna e «va nella nostra vita» non è mai «quello identificato dalle istituzioni», e può essere riconosciuto come il luogo di discontinui «incanti», di «tenui dettagli», non come «una persona (civile, morale)», ma come «un corpo» che trascorre in una «semplice pluralità» di particolari, di attitudini: per esempio sono, della vita di Sade, quella «maniera provenzale di chiamare milli (signorina) Rousset, o milli Henriette, o milli Lépinai», o «il suo manicotto bianco quando abbordò Rose Keller», «i suoi ultimi giochi con la piccola biancherista di Charenton», nella quale l'incanto è la biancheria; della vita di Fourier sono il «gusto per i mirlitons», la 40

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==