Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

nata per questo problema: lo scambio di ogni segno del corpo, dei sensi, dell'anima col segno della· volontà di Dio. Il testo dall'inizio alla fine è strutturato - per punti, gradi, passaggi, regole, funzioni - come ricerca (aperta in invocazione, assillata in guardingo meticoloso discernimento) di questo segno. Poiché gli Esercizi investono «la problematica del segno», non asseverano la perfezione, ma costituiscono il tendere alla perfezione come una lingua. La loro misura non è l'opera, ma la sua scelta: il modo di maturarla; l'equilibrio - l'indifferenza - che distingue il suo momento; il segno umano («in base alla maggiore spinta razionale, e senza alcuna spinta che venga dai sensi») o divino («quando Dio nostro Signore stimola e attira la volontà in modo tale che, senza dubitare né poter dµbitare...») della sua decisione; la costanza, le regole e i gradi del discernimento. Gli Esercizi sono finalizzati alle opere, e le contemplano, ma non ne enunciano nemmeno una. Hanno il carattere della legge, la quale non annovera nessun fatto, mentre contempla tutti i casi e le azioni di sua competenza. Qui peraltro la competenza è strettamente linguistica. Svolgendosi come un codice inconsueto della decifrazione1 ', gli Esercizi formano, per momenti e gradi, un'ascesi, sono certamente un manuale d'ascetica (innovatore al suo apparire, celebrato non solo nella storia della devozione e della spiritualità), �a assumono e fissano tutta la materia delle opere e dei segni, le stesse misure del progresso compiuto e da compiere nelle quattro settimane, la traccia e la vicenda di qualsiasi cammino, nelle forme e nelle funzioni di una lingua peculiare, articolata in regole e strutture interrogative - di esame, particolare e generale, ravvedimento, meditazione e contemplazione, discernimento, scelta. Anche la penitenza «esterna», nd mangiare, nel dormire, nel «castigare la carne» con «dolore sensibile, che si dà portando cilici o corde o verghe di ferro [...], flagellandosi o piagandosi» e con «altri tipi di asprezze» (p. 51), si espone 38

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==