Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

passione che è paragonabile ad una vera e propria catastrofe naturale. Costui fa della persona amata l'orizzonte di un'ebbrezza, dell'unisono passionale, in cui tutti i piaceri vengono unificati e devono diventare un unico piacere indiviso. Egli ricicla l'intera sua vita e si illude in questo orizzonte immaginario che tutte le cose possano rientrare; tutte le cose che fino allora ha lasciato perdere e che ora sembrano riacquistare un'importanza essenziale. Tutte le cose, anche quelle dimenticate, anzi soprattutto quelle, dovrebbero accendersi in quella vibrazione che non è realtà, ma che sarebbe il parossismo della realtà intera. Non c'è sogno più grande di questo nella vita umana, non c'è disperazione, crudeltà, insensibilità verso gli altri più grandi di queste. Non c'è un cuore più affettuoso e tenero di questo, e non ve ne è nessuno che sia al tempo stesso più crudele di questo. Ma quel parossismo non si convertirà mai nell'effettiva presenza, e quel sogno è la propria disfatta. Gli uomini, quando erano figli, fanciulli o adolescenti non hanno potuto amare in questo modo i propri genitori perché non potevano in quel modo trasferire il proprio io; prima o dopo dovevano procedere a rescindere quel vincolo e quella simbiosi per impegnarsi ad essere, ad esistere. E solo più tardi, molto più tardi, quando cercano l'ebbrezza dell'unisono e dell'emotività onnicomprensiva in un'altra persona, essi pretendono di realizzare ciò che per altre ragioni non gli è stato possibile nell'orizzonte dell'infanzia e dell'adolescenza. Quell'impossibilità viene considerata dunque nella maturità e convertita nell'immagine di una possibilità, che è strenuamente desiderata. Il sogno più seducente e suggestivo che gli uomini possano darsi consiste nella conversione immaginaria di quell'impossibilità primaria in una possibilità che ora sarebbe a portata di mano. Ma tutto questo è l'orizzonte astronomico di un sogno, che gira dall'alba di un'impossibilità primaria nel cielo di una possibilità ineffettuale, dunque verso la delusione e il disinganno. Non è 32

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==