Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

un'impresa disperata spiegare perché una generazione si ritrova proprio in un certo, definitivo gusto musicale. «Ma perché proprio questo?», si domanda chi vuol spiegare, si chiede l'uomo o la comunità sintattica. E l'impossibilità e la disperazione di quel tentativo dipendono dalla cecità che si oppone, e che si oppone in modo testardo, alla tautologia nella quale convivono e si stringono insieme ogni generazione e il suo gusto musicale, il suo costume e la sua cultura, la loro incredibile somiglianza. La riluttanza e la difficoltà di riconoscere questa tautologia risalgono alla tendenza tradizionale a postulare l'esistenza indipendente degli oggetti, delle forme di cultura, del costume rispetto ai soggetti umani percipienti o giudicanti che procederebbero poi a stabilire confronti, comparazioni e opzioni. Ma come sarebbe in qu�·sto caso? Questi oggetti e forme culturali esistono realisticamente, in una sfera indipendente, magari come le idee di Platone? E ci sono sempre stati e qualcuno li sceglie e qualcuno li scarta? Voglio dire: era già tutto pronto? Oppure, mettiamo che, siccome la prima alternativa è controintuitiva, quegli oggetti e quelle forme di cultura e di costume sono stati costruiti e formati dagli uomini e che poi in seconda istanza essi hanno proceduto a fare confronti e a scegliere fra i prodotti del loro agire? Vogliamo dire che hanno costruito una varietà di forme di cultura e di oggetti senza credervi e solo successivamente si sono riservati di giudicare ciò che era buono e ciò che era da tralasciare? In realtà non c'è nessun confronto del genere, né nel primo, né nel secondo caso. Le generazioni non sono i teoremi della propria esistenza. Le generazioni non hanno confrontato forme di vita, modi di agire, gusti musicali, perché la vicissitudine del loro impegno non è stata quella di scegliere, ma di essere. Esse non scelgono, non fanno confronti tra materiali disponibili o pre-costituiti, ma assumono la forma del loro esserci, e questo esserci è la loro cultura, il loro costume, il loro gusto musicale. Non hanno scelto le loro canzoni come le migliori, ma 27

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