Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

strutture della mente. La simulazione di un processo intellettivo, in cui supporre operazioni complementari o sostitutive di quelle ostensivamente fatte dal soggetto è il suo campo naturale d'indagine. Per quanto possa sembrare strano, la mente su cui indagava Freud è resa oggi molto più comprensibile di un tempo tramite queste strane dimensioni dell'attività ideativa che vengono indagate nel tentativo di simularne l'aspetto più semplice, rassicurante, normale. 7.2. Assai singolarmente, qui troviamo il luogo teorico in cui ciò che è sconosciuto non ha l'obbligo immediato a un suo riordino. La confusione della mente ritorna ad essere mirabile, poiché essa ha come scopo l'indicazione costante di quanto la lucidità e la precisione abbiano una matrice comune nella frammentazione dell'ovvio e dell'esistente. Nessuna teoria psicoanalitica potrebbe oggi competere, nell'affrontare la tematica di ciò che è sconosciuto, con il progetto della simulazione della mente che tanto affascina chi esplora gli algoritmi artificiali. Ciò che è artificiale completa ciò che è naturale: e ciò che è naturale viene compreso perché uno stato di simulazione artificiale non evidenzia che in parte la vera simulazione che la mente risulta contem.plare in sé negli spazi del suo Io privato. Negli effetti della simulazione inefficace la psicoanalisi trova le ragioni per affrontare le dimensioni inesplorate della mente da cui, dopo il suo esordio teorico, appare sovente volersi ritrarre, come da un compito esaurito. 7.3. Ma simulare ciò che la mente fa, riguarda appunto quelle dimensioni della mente che nessuno contempla nella ragione, ma solo nella malattia. La mancata risposta 200

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