Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

tuali di processi aventi origine da eventi reali o immaginati, descritti dal pensiero formale, la cui struttura yiene esemplificata in modalità operative di cui regole o calcoli sono i costituenti. In questo modo, storicamente, si ha una delimitazione del campo di instabilità ed il suo passaggio alla stabilità. Questo punto appare centrale nell'analisi. 3.4. Il grande progetto della natura, che costruisce gli avvenimenti nelle modalità del tempo ordinario, è stato infatti già gradualmente sostituito dalla scienza con un progetto rappresentato nella mente da un tempo progettuale, interno alle strutture di processi 'simbolici. Quando il calcolo formale interviene però a rimodellare il tempo della natura, la storia della cultura cambia le modalità con cui produce e descrive gli eventi del pensiero. La funzione astratta della scienza costituisce quella che noi chiamiamo la simulazione dell'evento: essa, di fatto, opera come l'invenzione del paesaggio interno, la cui mobilità si astrae. Lo scenario della simulazione ha come antico oggetto la verità di un processo intellettivo, e ciò dà forza alla sua astrazione. La forza della società informatica risiede nel valore già assegnato al grande progetto di sostituire un tempo naturale con un tempo progettuale, meglio manipolabile dall'uomo. In questo drammatico passaggio noi vediamo il trasmigrare di una funzione tipicamente umana, come l'immaginare, in una sua rappresentazione intuitiva, e più formalizzata. Nelle procedure con cui i calcolatori oggi attuano una simulazione tipicamente funzionale di un problema (sia esso semplice o complesso), o nelle procedure con cui essi analizzano le molteplici possibilità con cui un evento può interagire con un altro evento, le modalità del fantasticare e del pensare trasmigrano, contemporaneamente, nello spazio relazionale tra uomo e macchina. Il tempo _si connota in una soggettività impersonale: 188

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