Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

l'elaborazione dell'informazione comporta in ognuno, e in forme assai subdole, singolari automatismi nel sapere, i quali sono la norma della .sua convalida: essendo il non-sapere uno degli aspetti dell'individuarsi del soggetto nella rete complessa da cui dipende il suo sapere. 3.3. Allo studioso dell'interazione tra mente e mente, il problema di cosa sia l'informazione che una mente singola sa trattare quando interagisce con un'altramente si presenta, da questi punti di vista, sotto aspetti più confusi rispetto a quelli di precedenti analisi psicologiche e sociologiche. Non è sempre chiaro, ad esempio, se un'informazione riguardi aspetti specifici di astrazione o concretezza, poiché si accentuano tutti gli elementi di astrazione. L'oggetto che il pensiero analizza ha più radici, almeno più di quante il soggetto stesso non sia disposto ad ammettere, e proprio per le interconnessioni, nel soggetto, di forme ideative diverse. Egli opera, infatti, secondo modalità spesso di tipo tradizionale, ma servendosi di relazioni tra informazioni completamente destituite di una possibilità di controllo immediato, pratico. Il fatto che il pensiero sia assimilabile tanto a un processo, quanto ad un avvenimento (un evento colto nella sua singolarità od evidenza, in una sola mente o tra più menti), stipula un rapporto causale, dimostrativo, tra il processo e il suo manifestarsi, del quale il soggetto non è sempre consapevole. Qui troviamo una prima radice del problema sollevato, oggi, dalle procedure informatiche. La scienza tratta il pensiero come un oggetto in continua trasformazione tra concretezza ed astrazione: e fonda sulla possibilità di una trasformazione e controllo delle relazioni, con cui il pensiero coglie fa -realtà, la m�todologia della sua indagine. In particolare la scienza opera per simulazioni concet187

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