Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

cietà opera infatti attraverso particolari procedure nel controllo dell'instabilità e della stabilità. La struttura dei suoi processi attinge in genere alle rigide funzioni di controllo indotte dalle regole di autoconferma dei gruppi ristretti, che li rendono fortemente coesi, anche se instabili a lungo termine. Assai più di una volta questi gruppi sono numerosi, derivando sia da una generale diffusione delle conoscenze, sia dalla loro compenetrazione e diversificazione. Dal complesso di questa interazione scaturisce il controllo dell'instabilità sociale ed il suo rapido evolversi. L'elevata frammentazione delle regole specialistiche crea reti di comunicazione che però non sono definibili nei termini di sola appartenenza a gruppi ristretti, poco estesi. Ogni individuo non appartiene necessariamente ad un solo gruppo di una rete di comunicazione: la frammentazione disloca le competenze individuali in reti interdipendenti, interconnesse, in cui le funzioni di ruolo non appartengono ad una sola modalità di comunicazione. Lo spostamento di ruolo di un solo membro del gruppo interessa non una funzione univoca del gruppo, ma una modalità della sua struttura all'interno di altre strutture. Le regole derivanti per le funzioni di appartenenza si costituiscono su più canali, e ciò obbliga ad una individuazione problematica. Essa potrebbe essere espressa come la difficoltà, da parte del soggetto, a riconoscere le radici teoriche del suo sapere, che si costituisce meglio· da un punto di vista pragmatico, eminentemente funzionale al mantenimento di uno stato del sistema. 3.2. Poiché il tipo di controllo sfugge alla psicologia individuale del soggetto, la dicotomia stabilità-instabilità appare oggi, a un contempo, di tipo psicologico e sociologico. Vediamo fenomeni di compresenza, insospettabili in una società che giudichiamo moderna, di strutture diametralmente opposte nel campo scientifico del sapere. Il sape185

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==