Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

2.5. Al contrario di quello che si potrebbe supporre tramite una visione ingenua del progresso scientifico, la psiche sociale, che convalida le scelte individuali, vi si mostra di tipo adolescenziale. La modalità del suo apprendere, ma soprattutto del suo comprendere, non è molto diversa dal continuo adeguamento esistenziale dell'adolescente, in cui il processo psichico del sapere utilizza la instabilità come fonte autoproduttiva di nuove domande. Dal punto di vista psicoanalitico questa autoproduttività, tra sapere instabile e sapere stabile, pone il problema della mitopoiesi nel rapporto tra sapere adolescente e sapere adulto. Comunemente si ritiene adulto il sapere struttu-· rato, fondato su requisiti di stabilità, ma anche flessibile nelle sue interne dinamiche di progettualità: intrapsichicamente si mostra specificamente adulto, creativo e innovativo, quel sapere che si autogenera nella sua forma adolescenziale, rinunziando alla sua stabilità perché dall'instabilità nasca un nuovo sapere. In realtà, la psiche collettiva non elabora cognitivamente, in genere, la sua mitopoiesi, ma ne fa oggetto di complesse relazioni di conflitto. Il fatto che una struttura di tipo endopsichico, quale il rapporto adolescente-adulto, si diversifichi in molteplici forme di instabilità legate al sapere e al conoscere, rende il sapere quell'oggetto ideologico che fa continuamente da tramite a ogni forma di conflitto. La nostra psiche collettiva appare aver elaborato, nel corso della sua storia sociale e psicologica, procedure particolari per dare diverse forme di stabilità alle concettualizzazioni che essa man mano produce. È sui punti precedenti che conviene fare alcune riflessioni, poiché essi consentono di individuare il tipo di problemi che può oggi emergere. 3.1. Il processo d'informazione nella nostra attuale so184

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