Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

bio il cui equilibrio, finché si sostiene, sostiene insieme la vita e l'opera.. Ma cosa indica questo compenetrarsi di vita e di scrittura nel compiersi di un'esistenza storica umana? Protetta dal rumore quotidiano della lingua inglese, la tongue fisica e sensuale, prende a risuonare nel cuore della scrittrice Viriginia Woolf la silenziosa language della poesia; è questa !'«insolubile questione» che la tiene avvinta; il problema senza fine di questo passaggio e di questa simultaneità, di cui ella scrisse nel saggio sul non sapere il greco - amo credere in uno dei giorni in cui il cambiamento di vita e di abitudini la teneva lontana dal diario. Perché, come può senza ombra di dubbio affermare che le parole di Elettra sono immortali, e insieme che il suono di quelle parole le è per sempre impedito? Quale negazione, o superamento della vita, è implicito in questo suo sapere il greco? E come questo suo sapere può esser altro del suo personalissimo sapere l'inglese, da quella particolare forma di romanzo che ella aveva già intravisto nel 1922? In quel tesoro di sapere linguistico, era scattato il volo della mente, l'inarrestabile «flight of the mind»9 capace di ritessere all'infinito l'esperienza fuggevole dei sensi, il lampo della memoria, il suono interiore in cui erano sedimentate la risposta di Emma e la parola spoglia di Elettra, insieme al canto dell'amico morto che continua ad ossessionare la mente sconvolta di, Septimus: «i morti erano in Tessaglia, cantava Evans, tra le orchidee» (p. 78). Paola Colaiacomo 178

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