Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

li: il tutto in una società di sussistenza nella quale l'ideale di giustizia non poteva non essere un ideale statico o almeno sta�ile e non un ideale dinamico, imprenditoriale, fondato sulla legittimazione del rischio e del suo premio. Questa contrapposizione degli ideali etici dello stato alle pratiche «egoisti�he» dei notabili-proprietari era ancora più accentuata nel caso di quei burocrati che nel corso del loro servizio - e talvolta anche per la loro proibità - vedevano assottigliarsi la loro proprietà terriera non potendo dedicare ad essa adeguata attenzione in quanto impegnati in compiti percepiti come finalizzati al «bene dello stato». Là denuncia della miseria dei contadini, dei pericoli connessi '�Ila concentrazione della terra, dell'iniquità della ripartizione degli oneri fiscali e di lavori pubblici imposta dai notabili locali, delle conseguenze «perverse» dell'opera di mercanti e usurai era un modello ideale di comportamento che ogni funzionario doveva avere di fronte a sé, così come l'aspirazione a non dover annoverare suppliche di protesta contro il proprio operato, episodi di banditismo o più gravi manifestazioni di rottura di consenso nel territorio sottoposto al proprio mandato. In taluni casi l'intellettuale povero al servizio degli interessi superiori dello stato appariva come un fustigatore della degenerazione della società rispetto a quel modello che - solo - si riteneva capace di assicurare consenso e stabilità. La povertà poteva anche essere motivo di fierezza nel burocrate e perfino circostanza favorevole alla carriera dei suoi figli, al loro successo agli esami imperiali presso alcuni esaminatori integri: i figli di un burocrate povero non erano infatti mai ridotti alle condizioni di dover rinunciare agli studi per mancanza di tempo libero. Quasi mai i figli di intellettuali precipitavano nella condizione di essere privati dell'accesso alla parola scritta per mancanza di tempo libero: c'era una specie di irreversibilità ereditaria nella trasmissione degli strumenti del sapere. In molti casi il burocrate impoverito trasmetteva ai figli 157

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