Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

tutti come possibilità di rendere l'uomo «migliore». Il suo raggiungimento era un problema sociale: la disponibilità di tempo libero negli anni dell'adolescenza e della giovinezza. I caratteri ideografici, essenziali come strumento di unificazione di componenti originariamente diverse dal punto di vista etnico, esigevano ed esigono un lunghissimo esercizio di apprendimento, un tempo non comprimibile di attenzione, di addestramento della manualità e di potenziamento delle capacità di memorizzazione. Ciò è vero tuttora ed è la causa della presenza in Cina di una percentuale di analfabeti effettivi che si aggira sul 25 per cento, nonostante lo sforzo scolastico, mentre in Giappone il problema era già stato superato all'inizio del nostro secolo. Semplicemente, in una società nella quale la principale forma-di energia impiegata nell'agricoltura è l'energia umana i giovani contadini non avevano modo di disporre del tempo libero necessario all'apprendimento di quella lingua scritta, che peraltro era l'unica che consentisse di amministrare l'impero. Di fatto quindi (ed in una certa misura anche in linea di principio, in quanto ogni classe dirigente finisce con l'elaborare le giustificazioni ideologiche del proprio privilegio nella forma di· ideali elitari), l'accesso alle funzioni burocratiche era riservato a quanti potessero disporre di tempo libero nella giovinezza: non necessariamente di grandi ricchezze, ma semplicemente della condizione di essere esentati dal lavoro manuale che, prestato individualmente sui propri campi o organizzato collettivamente per l'attuazione di opere pubbliche, esauriva ogni energia, ogni disponibilità della propria persona. I due livelli della classe dirigente Qui si riattaccava il problema della struttura articolata della classe dirigente cinese: la burocrazia intellettuale amministrava lo stato centrale. L'amministrazione quotidiana 154

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